Monastero di
Santa Maria
dell’Epifania
GUATAPÉ
Colombia
Fondazione
1968
Priore
p. Humberto Rincón Fernández
Indirizzo
Vereda Quebrada-arriba,
Guatapé, Antioquia- Colombia
Sito ufficiale
www.monjesbenedictinosguatape.org
Caratteristiche
Priore p. Humberto Rincón Fernández
Comunità di Guatapé
Il Monastero
Nelle Ande colombiane, a duemila metri sul livello del mare, incorniciato da una riserva forestale ai piedi della diga di Guatapé, si trova il monastero benedettino di Santa Maria dell’Epifania. Il Monastero è circondato da montagne ricoperte di foreste dalle quali nascono diversi ruscelli di acqua cristallina, molti dei quali traggono origine nelle terre di proprietà monastica. Al suo interno un gruppo di monaci – giovani, adulti e anziani – vive dedicando la propria vita alla radicale ricerca di Dio, seguendo la Regola di San Benedetto.
Questa ricerca è orientata dalla preghiera, “Lectio”, studio, lavoro, in un ambiente che favorisce l’atteggiamento di ascolto e dialogo con il Signore. È per questo che il ritiro, la solitudine e il silenzio hanno un’importanza centrale. Tuttavia ritiro, solitudine e silenzio non significano rottura con la comunione ecclesiale, al contrario: dispongono all’ascolto e all’accoglienza del fratello.
Nella Regola Benedettina leggiamo: “Tutti gli ospiti che arrivano al monastero siano ricevuti come Cristo” (RB 53,1). Il Monastero è aperto a tutti, durante la singola giornata oppure per più giorni ospiti della foresteria. È anche per mezzo dell’accoglienza e dell’ospitalità che come monaci portiamo avanti il nostro servizio ecclesiale di evangelizzazione; e per perseguire ognuno degli elementi che caratterizzano la nostra vita monastica, e accogliere chi lo richiede, non abbiamo impegni pastorali al di fuori del monastero.
La Storia
Il 5 gennaio 1968, con i primi vespri dell’Epifania, iniziò la vita monastica a Santa Maria di Usme, a sud della città di Bogotà. Dieci monaci – tra professi solenni, temporanei, novizi e postulanti – provenienti dal monastero di Santa Maria dell’Assunzione di Envigado (Antioquia) costituivano il gruppo fondante. I monaci vissero in una casa prestata dalle Serve di Cristo per i primi 9 anni, fino al dicembre 1976, quando fu portata a termine la costruzione del monastero, edificato in un terreno donato dalle stesse Serve.
La crescita numerica della comunità è stato lento. Del gruppo originario sono rimasti 5 monaci: 3 catalani e 2 colombiani. Nel 1987 il Monastero è stato eretto a priorato indipendente. Il suo primo priore è stato p. Lorenzo Ferrer, che faceva parte della comuinità fin dalla sua fondazione. Nella visita canonica del 1991 è stato candidato come nuovo priore p. Guillermo Arboleda.
La comunità si è trasferita da Bogotà a Guatapé, città a 80 chilometri da Medellín. Il motivo fondamentale del cambio di località è stato quello di preservare la scelta contemplativa. Nella solennità di San Benedetto, l’11 luglio del 1995, è stata benedetta la prima pietra del Monastero e il 21 marzo del 1998 i monaci hanno completato il trasferimento.
Il 31 luglio 1999 il Monastero è stato eretto Abbazia, con decreto della Curia Generale della Congregazione Sublacense. Durante la visita canonica, il 31 agosto, è stato eletto il primo abate: p. Guillermo Arboleda.
Le Attività
Facciamo della ricerca di Dio il fine specifico ed esclusivo della nostra vita. Ci dedichiamo alla preghiera, alla Lectio Divina, allo studio e al lavoro, in un ambiente fraterno, stabile nel Monastero, aperto all’ospitalità di tutti i fratelli.
- Preghiera – La preghiera occupa un posto privilegiato. Il nostro fondatore San Benedetto nella Regola dice: “Crediamo che Dio è presente ovunque (…) ma dobbiamo crederlo con assoluta certezza e senza la minima esitazione, quando prendiamo parte all’Ufficio divino” (RB 19,1-2). Questa convinzione è fondamentale per la preghiera liturgica comunitaria (7 volte al giorno) e per quella ecauristica (quotidiana) che rappresenta, senza dubbio, il cuore della giornata.
Nella Regola leggiamo che “in determinati momenti i monaci devono dedicarsi alla Lectio Divina” (RB 48,1) e “Ascoltare volentieri la lettura della parola di Dio” (RB 4,55). Svogliamo questa attività due volte al giorno. - Studio – L’attività di studio viene svolta come mezzo di approfondimento della conoscenza delle Sacre Scritture, della tradizione patristica e monastica, della realtà del mondo e della storia.
- Lavoro – Per collaborare con Dio nel progetto di creazione e per nostro sostentamento, svolgiamo lavoro manuale (apicultura, arte-artigianato, lavori nei campi, iconografia, pasticceria, etc.) e i servizi domestici (cucina, lavanderia, pulizie) nel rispetto di quanto dice San Benedetto: “perché i monaci sono veramente tali, quando vivono del lavoro delle proprie mani come i nostri padri e gli Apostoli” (RB 48,8).