Abbazia di
San Martino
delle Scale
San Martino delle Scale (PA)
ITALIA
Fondazione
1347
Abate
p. Vittorio Rizzone
Indirizzo
Piazza Platani, 11
90046 San Martino delle Scale (PA)
Sito ufficiale
Caratteristiche
Abate p. Vittorio Rizzone
Il Monastero
L’Abbazia di San Martino delle Scale si trova a circa 10 km da Palermo, immersa in un’ampia e verde vallata di boschi, a circa 550m s.l.m. Si tratta di un grandioso complesso architettonico risalente al periodo tra XVI e XVIII secolo, con numerosi rimaneggiamenti e manomissioni posteriori che in parte ne hanno deturpato l’antica bellezza. Si compone della monumentale Basilica, consacrata nel 1602, e del monastero propriamente detto, che – pur seguendo lo scosceso pendio del terreno – ha una struttura che ricorda un quadrilatero tagliato ortogonalmente da una croce, che lo divide in quattro quadranti.
Rimane ben poco delle strutture realizzate nel XIV secolo, in gran parte distrutti prima del rifacimento cinquecentesco. Tra le opere d’arte conservate si ricordano il coro ligneo della Basilica (1591-1597), numerose tele di importanti pittori siciliani del XVII-XVIII secolo, l’organo (Mascioni 2003), il Chiostro di San Benedetto (realizzato da Giulio Lasso nel 1612), il refettorio monumentale, la sala capitolare e il dormitorio nuovo (realizzato da Venanzio Marvuglia alla fine del XVIII secolo).
La Storia
Fondata, secondo una tradizione poco attendibile, da Gregorio Magno e in seguito distrutta dai Saraceni nel IX secolo, l’Abbazia fu certamente rifondata il 13.01.1347 da un gruppo di sei monaci provenienti dal monastero di San Nicola, sito alle falde dell’Etna, che diedero vita ad un monastero nel feudo detto di San Martino, di pertinenza dell’Arcivescovo di Monreale. Tra essi, spicca il nome del fondatore, il beato Angelo Sinisio, che nel 1352 ne divenne primo abate e morì il 27.11.1386.
Entrata nella Congregazione Cassinese nel 1506, l’Abbazia fu interessata da una profonda rielaborazione dell’antico complesso che durò fino alla fine del XVIII secolo. Questi tre secoli rappresentano il periodo di massimo fulgore del monastero, con importanti personalità nel campo degli studi umanistici, teologici, filosofici, del collezionismo e dell’arte.
Nonostante il declino del XIX secolo, culminato con la soppressione del monastero, non mancarono comunque personaggi di spicco, come il beato G.B. Dusmet. La lenta ripresa avviene all’inizio del XX secolo grazie a D. Ercole Tedeschi, che assolse il suo impegno monastico e pastorale tra mille difficoltà, e alla piccola comunità da lui formata.
Le Attività
Oggi la comunità martiniana, unita dal 2016 alla comunità del Monastero beato G.B. Dusmet di Nicolosi, consta di circa 13 monaci a San Martino delle Scale e di 6 a Nicolosi. I suoi membri sono impegnati nell’attualizzare l’Ora et labora benedettino. I monaci propongono annualmente, soprattutto durante il periodo estivo, corsi di esercizi spirituali e di lectio divina, conferenze di approfondimento teologico e biblico; hanno in cura la Parrocchia “San Martino vescovo” annessa al monastero, hanno fondato un’Accademia di Belle Arti per la formazione dei giovani sia alla produzione artistica che alla tutela del patrimonio culturale e al restauro, e organizzano concerti d’organo, di musica classica e di canto gregoriano, mostre e convegni. Da pochi anni è stata inoltre avviata un’attività di produzione di birra artigianale (grazie alla collaborazione dell’associazione Hora Benedicta) ed è stata inaugurata una rivendita di prodotti tipici provenienti da diversi monasteri.