Abbaye
Sainte Marie
de la Pierre-qui-Vire
SAINT-LÉGER-VAUBAN
France
Fondazione
1850
Abate
p. Luc Cornuau
p. Luc Cornuau
Comunità dell’Abbazia di Sainte Marie de la Pierre-qui-Vire
Il Monastero
Fondato nel 1850, il monastero è una “scuola di servizio del Signore”, secondo San Benedetto. L’isolamento, la rigidità del clima, la dimensione della comunità guidano una pratica intensa, che porta a donarsi nella preghiera, nel lavoro e nelle relazioni fraterne.
Nata da un’intuizione piuttosto missionaria, contraddistinta da una grande povertà iniziale, la vita della comunità si riassume nello zelo, nell’ascetismo personale, nei legami tra fratelli (“Figlioli, amatevi l’un l’altro”) e nella preghiera, assidua come ai tempi di san Benedetto. Questi elementi modellano la giornata del monaco nella sua distribuzione tra ufficio, giorno e notte, lectio divina, lavoro e relazioni.
Oggi vogliamo continuare questo viaggio monastico integrando le evoluzioni della nostra Chiesa e del nostro mondo: si può parlare più di testimonianza che di missione, di fraternità più che di solitudine, di accoglienza più che di ritiro. La nostra cultura è lacerata e sta a noi essere fattori di pace nella carità, per il meglio.
In concreto, la comunità offre la condivisione della preghiera nella liturgia, accoglie chi lo desidera in albergo e in negozio, insieme a una esposizione attraverso cui esprimere la propria ricerca di Cristo, sua vera fonte e suo obiettivo.
La Storia
Padre Jean-Baptiste Muard è un ricercatore. Nato nel 1809 in un piccolo villaggio della Borgogna, fu ordinato sacerdote a Sens nel 1834. Ben presto fu toccato dalla scristianizzazione delle campagne e volle fare di più per le “anime”. Si dedicherà a vere e proprie missioni, così come si praticavano a quel tempo, e alla fondazione di una Società di Sacerdoti, situata nell’ex monastero di Pontigny.
Allo stesso tempo è consapevole che “bisogna essere santi” per parlare di Dio, ovvero è necessario lasciarsi permeare dalla presenza divina. Per questo si dedicherà alla ricerca di un luogo isolato per una vita comunitaria esigente. La Pierre-qui-Vire è questo luogo: un deserto dove Dio può essere presente se siamo autenticamente sotto il suo sguardo. Ma questo requisito può essere severo anche per i fratelli.
Morto il fondatore dopo appena quattro anni, i fratelli de La Pierre-qui-Vire entreranno a far parte della Congregazione di dom Cassaretto in Italia, oggi Subiaco-Montecassino, che aiuterà a regolare la vita di comunità.
La comunità brilla per essere molto dinamica: dalla sua attività nascono molte fondazioni, le ultime delle quali in Africa, Asia e Madagascar. E nonostante i tempi difficili durante la sua esistenza, la vita continua a Pierre-qui-Vire. Pur essendo diventata una comunità più modesta, desidera ancora accompagnare la Chiesa e la sua diocesi nella loro storia.
Le Attività
Nel monastero la vita è caratterizzata dalla calda accoglienza dell’attività alberghiera, dal forte coinvolgimento dei monaci nel lavoro, dai rapporti che legano una comunità che è stata molto numerosa con le proprie origini oltre che con il quartiere.
La vita quotidiana ha i suoi bisogni e gli oneri, come le pulizie, la cucina e le pulizie, che ci radicano nel qui e ora. C’è anche la cura delle persone, anziane o ammalate, che sono nostri fratelli.
Oggi la nostra azienda sottolinea l’attenzione all’ambiente e alla gestione delle materie prime: un giardino pensato in logica permaculturale completa le realizzazioni già in atto, come la produzione di energia elettrica dal fiume e il riscaldamento a legna. Lo stesso per la produzione agricola: metanizzazione del letame, agricoltura biologica senza prodotti chimici da 50 anni.
I fratelli investono il loro tempo in questi settori: nel punto vendita, che sappiamo essere luogo di prima accoglienza, nella vendita di formaggi e nell’industria alberghiera, dove riceviamo Cristo come si nota dalle parole impresse sul timpano dell’edificio: ego sum ostium.