18 Febbraio 2024
I Domenica
di Quaresima
Anno B
Il deserto si configura per Gesù anzitutto come lotta contro le dominanti del mondo.
IL DESERTO
In questa Quaresima metteremo in evidenza alcuni simboli che emergono in particolare dai Vangeli. In questa prima domenica la nostra attenzione si concentra sul deserto, del quale vogliamo far emergere tre aspetti: il deserto come lotta anti-idolatrica; il deserto come consolidamento vocazionale; il deserto come recupero dell’interiorità. Il deserto si configura per Gesù anzitutto come lotta contro le dominanti del mondo. In primis il potere, che vuole affermarsi tramite la violenza, poi l’amore di sé, che porta al ripiegamento narcisistico ed in fine la logica anti-messianica, che vuole rimuovere la via della croce – come via amoris – per seguire la via del trionfalismo. Queste dominanti condizionano ancora oggi il cammino della comunità cristiana. Ma non sono le sole. Pensiamo alla logica dell’utilitarismo, dove la persona è ridotta a mero strumento; al consumismo (idolo affascinante e seduttivo), che propaga l’idea che la felicità equivalga alla sazietà. Di qui la necessità per il cristiano dell’ascesi positiva, della vigilanza, del discernimento e della lotta spirituale. Nel deserto, Gesù ha consolidato la sua chiamata al battesimo; in quell’evento ha coscientizzato la sua figliolanza divina e la sua missione messianica. Gesù vivrà il deserto faccia a faccia con la tentazione ma anche con la parola di Dio che diviene per lui fondamento e fine del suo agire ed operare. Nel deserto (midbar), afferma la tradizione ebraica, si ode Colui che parla (medabber). Trovare il silenzio significa quindi disporre spazi di silenzio interiore, riconoscere la centralità della parola di Dio, e scoprire il volto del prossimo come incarnazione del volto di Dio. Di qui, terzo passo, la scoperta della propria interiorità, della propria anima profonda. L’interiorità non è solo l’anima nascosta dell’esistenza umana, ma, mutuando un versetto della poetessa americana Emily Dickinson, ciò che ci permette di cogliere la trascendenza come immanenza dischiusa. Come icona a questa prima domenica di Quaresima rimandiamo al Cristo nel deserto (1872) di Ivan Kramskoj. La prova che attanaglia il Cristo non riguarda il pane, né il potere ma il nulla. Gesù è solo, tra le rocce del deserto, e medita il suo destino tra il silenzio assoluto di Dio.
Commento a cura di d. Sandro Carotta, osb
Abbazia di Praglia