La festa odierna è un invito a riflettere sul nostro battesimo. Cosa accade in questo sacramento? Una rinascita dall’acqua e dallo Spirito (Gv 3,3-5). Lo Spirito Santo dona infatti alla nuova creatura la vita stessa di Dio. Cosa significa? Facciamo un parallelo. Se sul piano naturale i genitori comunicano al bambino un principio di vita come il loro, lo Spirito, dal quale ogni uomo rinasce, comunica sul piano spirituale un principio di vita come il suo. Lo Spirito imprime nell’umano un principio divino. Ma non solo, la rinascita nello Spirito porta anche alla liberazione dal peccato. Paolo lo dirà a chiare lettere: «Non c’è più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù» (Rom 8,1). La vita nuova, inoltre, è rappresentata anche dall’acqua. Questo elemento naturale ha in sé un principio di vita e di morte. Quando infatti il catecumeno veniva immerso nel fonte battesimale voleva significare la morte e la risurrezione di Cristo. Cirillo di Gerusalemme diceva al riguardo: «L’acqua di salvezza è diventata per voi tomba e madre». Da quel preciso istante il battezzato è pienamente inserito in Cristo come il tralcio alla vite, e sulla terra «appare una nuova generazione, un’altra vita, un modo di vivere diverso: subentra un mutamento della stessa natura degli uomini» (Gregorio di Nissa).

Commento a cura di d. Sandro Carotta, osb
Abbazia di Praglia