Papa Francesco ha voluto che la III domenica del tempo ordinario fosse dedicata «alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio». Ci viene così offerta una prospettiva peculiare per accostare oggi i testi biblici. La chiamata dei primi discepoli è più che un racconto di vocazione: è la rivelazione di ciò che accade a una persona quando accoglie la parola del Signore e si lascia trasformare. Gesù proclama il Vangelo e che il Regno si fa prossimo alla vita ordinaria della gente. La sua parola contiene l’imperativo della chiamata, ma soprattutto il futuro della promessa. «Vi farò diventare» è il segreto di una Parola che opera con efficacia nella vita di quanti l’accolgono con fede. Dopo l’iniziale ribellione, anche Giona agisce «secondo la parola del Signore». La sua obbedienza consentirà ai niniviti di convertirsi, così come aveva già convertito l’atteggiamento di Giona. La Parola diventa efficace quando coloro che l’annunciano si lasciano personalmente trasformare. Passa la figura di questo mondo, esclama Paolo scrivendo ai corinzi. Ciò che non passa è la parola di Dio, afferma Gesù nei discorsi escatologici. La Parola rimane perché fondata sulla fedeltà di Dio; eppure ha bisogno, per irradiarsi nella storia in tutta la sua bellezza e fecondità, di persone che, come i primi discepoli, siano disposte a giocare tutta la loro vita sulla sua promessa.

Commento a cura della Comunità di Dumenza