1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23; Sal 102 (103); 1cor 15,45-49; Lc 6,27-38

«Amate i vostri nemici… siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso», afferma Gesù. La prima lettura ci mostra Davide capace di questi atteggiamenti, quando risparmia la vita di Saul, che in questo momento lo sta perseguitando. Sin dal capitolo 18, il primo libro di Samuele ci aveva detto che Saul guardava Davide «con sospetto» (cf. 1Sam 18,9). Davide invece guarda Saul in modo del tutto diverso, come emerge nel dialogo con Abisài. Questi definisce Saul un «nemico» mentre per Davide è «il consacrato del Signore». Davide non guarda Saul a partire dalle sue azioni, ma da quanto il Signore ha fatto in Saul. Uno sguardo simile a quello che incontriamo in san Paolo, che definisce il fratello come qualcuno per il quale Cristo è morto, come è morto per me (cf. 1Cor 8,11). Cambia lo sguardo sull’altro se lo fondiamo su ciò che il Signore ha fatto per me e per lui. Possiamo comprendere così anche l’invito a essere misericordiosi come il Padre. Riconoscendo la misericordia che da Dio riceviamo, possiamo viverla verso gli altri. Questa sarà anche la nostra ricompensa: Dio porterà a compimento quei piccoli gesti di misericordia che iniziamo a fare, conducendoli alla pienezza del suo amore.

Commento a cura della Comunità di Dumenza